mercoledì 30 gennaio 2008

Lettera a Prodi

Inauguro questo blog con la mail che ho inviato al dimissionario Prodi il giorno successivo alla sua caduta in Senato. Sarà pubblicata una eventuale risposta, anche se dubito fortemente di ottenerla.




Egregio professore,

a scriverle è uno studente di scienze diplomatiche e internazionali. Voglio essere franco con lei: ho criticato alcune sue scelte, aderendo partecipativamente a manifestazioni contro o in mancanza di suoi interventi. Li elenco: mancanza di presa di posizione per l'emanazione di leggi sulle coppie di fatto, l'ampliamento della base di Vicenza,pacchetto giustizia: Mastella ministro + indulto + Visco + caso De Magistris, tagli dell'ultima finanziaria sulle università (eravamo già all'osso e si doveva decurtare qualcos'altro). Tuttavia la mia lettera non è motivata dal senso critico, tutt'altro....Vorrei esprimerle anzi il mio rispetto per come lei ha guidato l'Italia in questi 2 anni. Da studente di scienza politica comprendo con particolare sensibilità il contesto politico nel quale lei si è dovuto muovere:una coalizione frammentata, una legge elettorale modello listone fascista che avrebbe moncato qualsiasi governo,a maggior ragione se multipolarizzato; una maggioranza risicata anche con il sospetto di brogli (scene da dittatura sud americana);conti pubblici e bilancia dei pagamenti in rosso Ferrari; ecc.ecc. Nonostante questo lei mi ha sempre trasmesso, con la sua volontà ferrea di voler fare e di credere di poter cambiare le cose, sicurezza. Veder tornare Santoro in tv,vedere dopo 60 anni chi è il tanto temuto Provenzano mentre lo stanno portando in carcere dava comunque una sensazione forte, anche a livello giovanile, di potercela fare. Quello che vorrei portarle tuttavia all'attenzione è : perchè io, fortemente avverso al PD, riesco a vedere oggettivamente lo svolgimento del suo operato e la maggior parte degli italiani no? Non è che ancora una volta il dormire sulle evoluzioni nel campo della comunicazione ha giocato a sfavore?Con internet si ha la possibilità di informare 10 volte di più un cittadino perchè lo si rende capace di chiedere ciò che vuole sapere. E'un tipo di comunicazione diretta, dove è difficile fingere e dove, nel caso in cui si agisca nel senso del giusto, si raccolgono i favori di migliaia di persone. Quanto vi costava 1)mettere internet a banda larga in tutto il paese (come tutta Europa)2)contattare gente competente per costruire un nuovo sistema di interazione tra il cittadino e la segreteria dei ministri 3)smetterla,nelle boriose serate di tribuna "politica",di difendervi goffamente da attacchi della sempre populista opposizione, ma iniziare a parlare direttamente alla gente. Ne avreste indubbiamente guadagnato in quanto, con il consenso del paese, si poteva affrontare lo scoglio della legge elettorale anche rischiando di far cadere il governo. Diceva il saggio: il giusto non deve mai nascondere nulla. Dato che SPERO che voi di cose da nascondere ne abbiate molte meno di Berlusconi e la sua banda, avete peccato di trasparenza.

Quello che le chiedo inoltre è un consiglio a livello personale e professionale: ci sono ancora i margini per poter cambiare le cose? Ieri, guardando la diretta dal Senato(da Internet visto che sono in Erasmus in Spagna), a votazione in corso ma già irreversibilmente segnata nell'esito, nel mio cervello si è formata un'immagine,anzi un contrasto di più immagini. Una era quella della Montalcini che, seppur palesemente affaticata dall'età, raggiungeva l'urna con la fierezza e la determinazione di voler contribuire nel tentativo di risolvere la crisi. L'altra immagine era invece un cocktail di frammenti accumulati durante quelle ore di spasmodica visione .Il discorso fascista di Storace si sovrapponeva al disonorevole Barbato che sputava al suo compagno di partito,a cui si aggiungeva poi il brindisi con il botto finale che innondava le poltrone del Senato con tanto di sfilata squadrista sul piazzale. Alla vigilia dell'ennesima vittoria dell'Italia degli egoisti,dei mafiosi,degli sfruttatori,dei fascisti contro quella di cui mi sento parte :quella degli onesti,dei filantropi,degli ambientalisti,dei cosmopoliti...Lei ci crede ancora che questa situazione riesca a cambiare in tempi brevi?Io sono italiano e particolarmente rispettoso nei doveri del mio essere cittadino ma non riesco a sentirmi rappresentato da questi buzzurri, non riesco a tornare a pagare le tasse a un governo ladro, non riesco a trovare le motivazioni per continuare a studiare politica in Italia. Le chiedo umilmente che mi dia eventuali motivazioni per continuare a battermi per una giusta causa sicuro di non essere sconfitto in partenza. Amo la politica ma da quando la seguo le immagini di Craxi e Berlusconi come miei rappresentanti del mio Paese all'estero non mi aiutano. In attesa di una sua insperata risposta,

Cordiali saluti,

Alberto Graciotti